Questo reportage è stato pubblicato originariamente (2017) sulla defunta rivista online The Towner. Nel frattempo ho avuto una figlia, e l’ho portata al Luneur Park… C’è fame di speranza, nella Capitale. La verità è che questa ricorrente narrativa del degrado di Roma, l’invivibile e decadente Grande Bellezza, ha un po’ stancato. Siamo invasi dagli scrittori affermati che sputano articoli sui grandi quotidiani raccontando dei ristoranti che non battono gli scontrini e tengono i tavoli abusivi sui marciapiedi, subiamo il confronto continuo sostenuto dai sindaci delle città virtuose, della serie “ti piace vincere facile”, non se ne può più. I problemi ci sono, ma sentirseli ripetere senza soluzione di continuità sotterra l’animo sotto una coltre di tristezza. Mentre si aspettano segnali di vita dalla giunta neo-eletta, mentre si lotta quotidianamente con il traffico, la monnezza e la turnistica creativa dei mezzi pubblici, ecco arrivare delle novità in controtendenza con il mood catastrofista, direttamente dal quartiere più efficiente e avanguardista di tutti, l’EUR, nell’ultimo ventennio ridotto a un agglomerato di cantieri sospesi nel tempo come scenografie di un film già girato e archiviato. Hanno finito il Centro Congressi, la “Nuvola” di Fuksas. Finalmente, un esempio negativo in meno da additare, anche se ci sono… Read More
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Metronovela romana
Stefano Bartezzaghi, noto saggista ed enigmista, ha di recente pubblicato un nuovo libro, M: una metronovela, un divertente e divertito viaggio nella metropolitana di Milano, un modo per raccontare la città lombarda attraverso vizi e virtù dei suoi abitanti, condendoli con aneddoti personali e le consuete riflessioni linguistiche. All’interno di questo bel romanzo urbano è presente anche un omaggio a Roma, un capitolo dedicato alla linea A della metro capitolina. Questo post si occuperà invece dell’altra principale linea della Capitale, la B. A Roma la Metropolitana è una rarità, in almeno due sensi del termine. E’ rara in senso territoriale, perché della miriade di quartieri di cui è composta la città, sono in pochi i fortunati a essere attraversati da una delle tre linee, ad avere le fermate a portata di gamba. Chi ce l’ha, scandisce i propri ritmi sugli orari di apertura e chiusura e sui tanti disservizi che purtroppo la infestano. E’ difficile per un utente della metropolitana abituarsi ai bus sostitutivi, quelli che lottano con gli automobilisti nel traffico. Il passeggero del metrò vive per allontanarsi dalla linea gialla, riesce a distinguere anche le fermate tutte uguali sulla via Tuscolana, ma non sa che con il 671 può… Read More
Le case di Pasolini
La stanza si stava oscurando, presto avremmo dovuto accendere la luce. Il dì lavorativo canonico era agli sgoccioli, e dovevamo colloquiare ancora sei persone. Ferretti sbuffava, infastidito. – Non possiamo proseguire domani? Sono quasi le sei! Gli risposi che no, non potevamo. Domani avremmo dovuto lavorare alla relazione da presentare al cliente, il cuore della nostra consulenza, e non potevamo prenderla alla leggera. Avevamo bisogno di una giornata intera per dare le indicazioni richieste. Ferretti si alzò scocciato e andò a chiamare il prossimo. Io stavo già esaminando il CV e la sua storia nell’azienda, il settore d’assegnazione e le mansioni svolte dall’assunzione. Avvertii la novella presenza in stanza quando l’esaminato si sedette davanti a me, ed alzai gli occhi. Gli strinsi la mano ma non mi uscì nulla dalla bocca. “Quel volto. La foto. La lettera. La lettera di Anna.” Aveva trentasette anni, ed era stato tra gli ultimi assunti in azienda, dopo una decina d’anni tra stage, precariato e interinale, poco prima della grande crisi. Lo squadrai per una manciata di secondi, prima di iniziare. Era prestante e con un bel completo grigio, ma dava l’impressione di vestire assai diversamente, nella vita privata. – Allora, lei cosa ne pensa… Read More